Rebra: l’intervista

Rebra nasce come sostegno per artisti emergenti a gennaio 2025: inizialmente si dedica al booking di eventi per progetti provenienti del panorama alternativo italiana, legati al mondo screamo e post-hardcore. Oggi di Rebra fanno parte quattro persone e come collettivo che vuole supportare alla musica underground italiana, si occupa oltre al booking anche di ufficio stampa, promozione, management e produzione di festival ed eventi sul suolo nazionale, spesso collaborando con altre realtà del mondo alternativo, creando connessioni con altri collettivi e artisti emergenti.

Rebra è insieme a Vina Records l’organizzatore di Cesena Vibra – Rebra On Tour, evento che si tiene a Cesena il prossimo 26 ottobre e a cui parteciperemo, per presentare il primo numero di Container – Contenitore Controculturale.

Rebra Booking, una spalla per le band emergenti: con chi collaborate? Quando è nata l’idea di un collettivo che si occupi di musica?

Rebra nasce come booking a gennaio 2025, con l’obiettivo di diventare un supporto per artisti che faticano ad affermarsi nel panorama musicale italiano. In pochi mesi il gruppo di lavoro si è allargato, permettendo un notevole miglioramento del progetto in sé, oltre che un avvicinamento al mondo della produzione di eventi. Oggi Rebra, che nacque come semplice booking per band della scena hardcore italiana, presenta all’interno del suo roster progetti artistici che spaziano dal jazz allo screamo, dall’alternative rock al noise, pur rimanendo parte integrante dell’underground. 

Cosa significa oggi essere una band emergente in Italia? Quali sono i pro e i contro di fondare un progetto musicale nel 2025?

Per fondare un progetto alternativo in Italia nel 2025 è necessaria una predisposizione a vedersi chiudere molte porte in faccia, oltre che un investimento economico non da poco. Sul suolo nazionale situazioni e locali cadono come foglie. Trovare il proprio spazio è sempre più difficile. In un mondo che si muove seguendo il denaro, trovare contesti genuini è sempre più complesso. Per non parlare delle spese necessarie per una produzione di un ep o, ancora peggio, un album. Una band emergente non riesce a chiedere più di 150€ per un live, che sicuramente non bastano per essere ri-investiti nel proprio progetto. Questa problematica richiede quindi un investimento da parte dello stesso musicista, che è obbligato a sottrarre dal proprio stipendio una quantità, spesso non banale, da usare per il proprio hobby

Dobbiamo ammettere che si stanno sviluppando sempre di più alcune realtà, soprattutto nelle province più lontane dalle grandi città, che, a suon di diy, si impegnano per allontanarsi dalla massa e riportare un minimo di umanità nel panorama della produzione di eventi in Italia. Oggi un artista emergente deve affidarsi a questi contesti.

Si parla molto di supportare come si può la musica, la cultura più in generale, ma spesso tempo, spazio, soldi sono un limite alla volontà di esserci/partecipare: come Rebra e come privati, quali sono le azioni di supporto che mettete in campo?

Di fronte a queste difficoltà, noi ci stiamo impegnando per sostenere le realtà sopra citate. Spesso collaboriamo con i nuovi collettivi, soprattutto quelli provinciali, che spesso necessitano di una piccola spinta per affermarsi, o anche solo punti di vista esterni per la produzione di un evento. Inoltre, attraverso il festival itinerante Rebra on Tour, in collaborazione con Vina Records, organizziamo degli eventi in diverse città cercando di sostenere i progetti artistici locali. Il primo di questa “serie” sarà il “Cesena Vibra” in data 26 ottobre, che vedrà sul palco sette progetti dell’Emilia Romagna, con un excursus musicale che spazierà dallo Shoegaze dei Kodaclips al Turbo-Hardcore degli Actionmen. Alla base di queste produzioni c’è inoltre la collaborazione con le realtà alternative della zona, come etichette discografiche e collettivi culturali, permettendo anche ad artisti della zona di esporre le proprie autoproduzioni.

Come fruitori del panorama musicale, quali sono i posti, i progetti che amate?

Come team di lavoro, abbiamo la fortuna di avere gusti totalmente differenti a livello musicale (che a volte ci fanno bisticciare), per questo non possiamo facilmente individuare dei progetti che amiamo. A prescindere da ciò, tra le varie realtà con le quali abbiamo collaborato, quella che ci ha sorpreso di più è il collettivo “Belluno Hardcore” che ha visto nella line up del suo festival estivo i Norse, band con la quale collaboriamo. Personalmente abbiamo notato una sbatta invidiabile, oltre che una coesione interna quasi commovente. L’esperienza del Belluno Hc Summerfest rimarrà nei nostri cuori per un bel po’.

Rebra On Tour: come avete scelto la realtà che vi ospita e che la animerà? 

Rebra on Tour si farà a Cesena. È la prima volta che ci spostiamo così tanto dal campo base situato a Torino. Ammettiamo di essere un po’ spaventati da questa prima sperimentazione, ma cerchiamo di rimanere fiduciosi. L’idea di “Cesena Vibra” è nata casualmente in una caffetteria di Ravenna, durante una riunione con i Kodaclips. I ragazzi ci hanno indicato il Big Barrè di Cesena, che fin da subito è stato entusiasta dell’idea. Siamo successivamente entrati in contatto con l’etichetta Vina Records, con la quale abbiamo deciso di creare questo format del Rebra on Tour. Muovendosi alla ricerca di sostegno nella zona della Romagna, ci siamo uniti a Bronson Recordings e Lost Dog Records, che presenzieranno nella giornata del festival. L’obiettivo centrale della produzione di questo fest è realizzare un evento per la città di Cesena, che vedrà sul palco del Barrè sette band della zona esibirsi, oltre che altri momenti culturali dedicati alla presentazione di Container.

Rebra sta per compiere un anno: un bilancio di questi mesi e un sogno per il 2026?

Siamo molto soddisfatti della crescita esponenziale che Rebra ha avuto negli ultimi mesi. Sono nate molte opportunità e collaborazioni con diverse realtà, che però non possiamo ancora spoilerare. Speriamo che il 2026 sia caratterizzato dalla stessa soddisfazione ed impegno, oltre che una maggiore conferma della nostra esistenza nel panorama alternativo italiano.


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